CONFERENZA in Senato, Istituto Germani, 4 dicembre 2023, ROMA

Presentazione del rapporto “Dezinformacija e Misure Attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO, le politiche estere e di sicurezza occidentali e i rischi di guerra nucleare”.
Roma, 4 dicembre 2023
Senato della Repubblica, Sala Zuccari
Palazzo Giustiniani, via della Dogana Vecchia 29

Per rivedere la diretta della presentazione del secondo rapporto “Dezinformacija e Misure Attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO, le politiche estere e di sicurezza occidentali e i rischi di guerra nucleare” del Progetto di Ricerca Dezinformacija e Misure Attive, anno 2023
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Ospiti del Senatore Marco Lombardo, sono intervenuti:
Luigi Sergio Germani, Direttore dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici;
Giovanni Ramunno, membro del comitato scientifico dell’Istituto Germani e giornalista;
Lorenzo Crippa, studioso di politica interna ed estera russa;
Antonio Talia, giornalista di Radio24 e saggista;
Massimiliano Di Pasquale, ricercatore associato dell’Istituto Germani e responsabile dell’Osservatorio Ucraina;
Aldo Torchiaro, giornalista de Il Riformista, che modererà la conferenza

Da più di un decennio la Russia di Putin sta attuando una strategia multidimensionale mirante a influenzare e destabilizzare le democrazie occidentali, tra cui anche l’Italia, tramite le cosiddette “misure attive”, ossia tecniche di guerra “non-lineare” quali:

  •   il reclutamento da parte dei servizi segreti russi di “agenti di influenza” inseriti nella politica, nei media e mondo della cultura dei paesi occidentali;
  • campagne di disinformazione e propaganda tramite social media e media tradizionali;
  • attacchi cibernetici contro istituzioni governative, banche e imprese;
  • sostegno a forze politiche antisistema;
  • interferenze nei processi elettorali;
  • pressioni energetiche;
  • cooptazione di  esponenti delle élites politiche ed economiche occidentali tramite corruzione e rapporti di affari;
  • utilizzo di flussi immigratori irregolari con finalità di destabilizzazione.

Nel 2012-2013 Il Cremlino inizia ad applicare in Italia questa strategia di influenza che comprende, tra le altre, due tipi di misure attive fondamentali:

1) Il sostegno a partiti e movimenti populisti-sovranisti (di destra e di sinistra) italiani, visti da Mosca come strategicamente utili per fomentare  instabilità e polarizzazione politica  e per  screditare e indebolire l’Unione Europea e la NATO;
2) La diffusione, da parte della macchina propagandistica del Cremlino, di narrazioni strategiche tese ad accrescere la sfiducia e l’ostilità dell’opinione pubblica  italiana nei confronti della NATO, degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, a delegittimare e screditare la democrazia liberale,  nonché a offuscare la verità sulla natura espansionista e neo-imperiale della politica estera russa.  Narrazioni sistematicamente amplificate, in maniera consapevole o inconsapevole, da determinati attori politici, influencer, e media (sia di “informazione alternativa” che mainstream) italiani.

Il rapporto di ricerca dell’Istituto Germani “Le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO, le politiche estere e di sicurezza occidentali, e i rischi di guerra nucleare”, che ha costituito la base di discussione del convegno, analizza l’evoluzione della propaganda e della disinformazione filo-Cremlino in Italia su temi cruciali di politica estera e sicurezza internazionale nel periodo 2014-2023.

L’Istituto ha prodotto, inoltre, altri due rapporti, su dezinformacija e misure attive in Italia : uno dedicato alle narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla guerra in Ucraina,  l’altro a quelle  relative alla democrazia liberale e alle società occidentali “decadenti”.

Il convegno ha discusso l’attuale evoluzione delle misure attive russe tese a condizionare la politica italiana e lo spazio informativo nazionale, in una fase particolarmente delicata per il nostro paese che prelude alle elezioni europee del 2024.

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo.

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