Cosa dice l’ultimo report dell’EEAS sulle minacce FIMI nel 2024

Uscito a fine marzo 2025, il “Report on Foreign Information Manipulation and Interference Threats” è il terzo redatto dallo European External Action Service (EEAS) sulle minacce FIMI (Foreign Information Manipulation and Interference) e fa riferimento al 2024. I due precedenti report presentavano un quadro metodologico sulle operazioni di FIMI e identificavano/suggerivano soluzioni di contrasto a queste operazioni occulte.

Per FIMI, un acronimo meno diffuso nel linguaggio popolare a vantaggio dei più comuni termini “disinformazione” o “manipolazione”, si intende un modello di comportamento prevalentemente legittimo in termini legali, che minaccia o ha il potenziale di influenzare negativamente i valori, le procedure, i processi politici di un paese ad opera di attori stranieri statali o non statali. Le operazioni di FIMI, così come delineate e documentate anche nei due precedenti report della EEAS, sono identificate come intenzionali e coordinate, mirate alla manipolazione dell’opinione pubblica e all’interferenza nei processi democratici per destabilizzare la società, danneggiare la democrazia, creare divisioni. Nel caso dell’Unione Europea, le operazioni di FIMI spingono per generare fratture tra gli Stati interni della UE, i suoi partner e per danneggiare la sua posizione globale.

La FIMI è una minaccia per la sicurezza della UE e per la sicurezza dei singoli stati e si rende sempre più necessario attivare delle azioni di tutela che partono dall’individuazione e riconoscimento di queste operazioni sui territori nazionali, costruendo una difesa che passa soprattutto per il potenziamento della consapevolezza collettiva e l’implementazione di strumenti di salvaguardia. Tra questi gli strumenti analitici sono essenziali per accompagnare la società civile, gli esperti e i decisori politici verso il riconoscimento della minaccia.

Il terzo report della EEAS quindi si concentra sulla presentazione di una “Matrice di esposizione alla FIMI” (FIMI Exposure Matrix) con cui si è potuta destrutturare l’architettura digitale multilivello messa in atto da regimi autoritari come Russia e Cina per condurre le loro operazioni di influenza, mettendo in evidenza delle similitudini e anche connessioni che presentano un alto grado di difficoltà nella loro indagine, ma che si traducono in uno spalleggiamento reciproco su temi globali quali Unione Europea o G7. Il fine ultimo, come già detto,  è quello tipico dello strumento di disinformazione e manipolazione per influenzare una democrazia e il suo popolo all’interno della guerra ibrida: abbattere certezze, modificare percezioni, creare confusione, senso di instabilità, provocare, mentre vengono presentate come valide e solide alternative leadership autoritarie quali appunto la Russia e la Cina.

Applicando la Matrice di Esposizione a un campione di 505 incidenti globali analizzati nel 2024, che hanno coinvolto circa 38.000 canali digitali su una diffusione di 90 Paesi, il report mostra la portata dell’infrastruttura virtuale utilizzata da Cina e Russia ed entra nel dettaglio delle operazioni individuate, alcune già note ma che si stanno evolvendo e perdurano da anni.

Nel rapporto si evidenzia come la Cina sia diventato uno degli attori principali nella FIMI a livello globale e fornisce input e terminologie analitiche su operazioni quali le “influence-for-hire”, ovvero lo sfruttamento da parte di attori statali e non statali di servizi online e reti occulte per riciclare contenuti disinformativi e manipolatori. Ciò accade particolarmente in riferimento al mondo delle news, con la creazione di network informativi fasulli, in cui vengono veicolati dalle agenzie di pubbliche relazioni dei contenuti sponsorizzati dal governo. Un esempio è l’operazione cinese che sfrutta il network “Paperwall”, siti web che si fingono notiziari locali per influenzare il pubblico con contenuti pro-Pechino.

In riferimento alla Russia, vengono citate le operazioni occulte “Doppelganger”, “Portal Kombat”, “False Façade” e “African Initiative”. La prima è attiva anche in Italia e viene portata avanti dal 2022, mentre la seconda ha dirottato nuovi sforzi tra il 2024 e il 2025 verso la Moldavia, con l’obiettivo di raggiungere un più ampio pubblico di lingua russa e rumena. “False Façade” si distingue per le attività in lingua inglese, francese e tedesca, mentre “African Initiative” funge da hub centrale per l’esecuzione delle operazioni FIMI russe in Africa, alcune delle quali inizialmente gestite da entità affiliate al Gruppo Wagner e con presenza anche nel Sahel.

 

Scarica “3rd EEAS Report on Foreign Information Manipulation and Interference Threats – Exposing the architecture of FIMI operations – March 2025” dal sito ufficiale della EEAS

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