WEBINAR IN DIRETTA
L’agente doppio, il cuore della counterintelligence
Mercoledì 27 marzo ore 18,00
L’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici ha il piacere di segnalare il seminario online “L’agente doppio: il cuore della counterintelligence”, che si terrà mercoledì 27 marzo 2024 dalle ore 18:00 alle 19:30. La partecipazione all’evento è a titolo gratuito.
Il webinar rappresenta un evento introduttivo alla quarta edizione del corso di alta formazione “Tecniche avanzate di Human Intelligence – Corso operativo per l’Intelligence istituzionale e privata”, che si terrà in presenza a Roma il 5-6 aprile e 12-13 aprile ,con una esercitazione sul campo il 19-20 aprile 2024. Le iscrizioni al corso sono aperte.
Tutte le informazioni sul corso di alta formazione sono disponibili nell’apposita sezione del sito dell’Istituto Germani
PROGRAMMA DEL SEMINARIO ONLINE
ll webinar approfondirà la natura e il ruolo dell’agente doppio nel mondo dell’intelligence, la sua utilità nelle attività di counterintelligence e i problemi complessi – anche di natura psicologica – inerenti le operazioni di reclutamento e gestione di un agente doppio.
Moderatore:
Antonio Fattori (dirigente militare, esperto di Humint e security)
Interventi:
Luigi Sergio Germani (Direttore scientifico, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici)
Alberto Pagani (Università di Bologna, Advisor settore sicurezza)
Chiara Borgini (Psicologa)
Massimo Bontempi (Prefetto a.r., già Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere)
Sessione Q&A
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SPUNTI DI RIFLESSIONE PER IL SEMINARIO
Cos’è un agente doppio?
Gli agenti doppi da sempre sono i protagonisti della spy warfare – la guerra segreta tra servizi d’intelligence antagonisti – e talvolta hanno cambiato il corso della storia. Secondo il Glossario Intelligence del DIS (Dipartimento Informazioni per la Sicurezza) l’agente doppio è un individuo che “fingendo di operare per conto di un’agenzia intelligence, agisce in realtà a favore di un altro servizio di informazione o di un’entità ostile”.
L’agente doppio è una fonte occulta di due servizi d’informazione, controllato da uno di questi per spiare l’altro, e pertanto va distinto dall’agente di penetrazione operante all’interno di un apparato informativo avversario, ossia il funzionario di una agenzia intelligence che viene reclutato come fonte da una agenzia di un altro paese (oppure da un attore non-statale deviante, come una organizzazione mafiosa o un gruppo terroristico). Alcuni esperti e studiosi, tuttavia, includono anche l’agente di penetrazione (casi come quelli di Kim Philby, Aldrich Ames, Oleg Gordievskij, Robert Hannsen e Sergej Skripal) nella categoria di “agente doppio”.
Il reclutamento e la gestione di agenti doppi – una delle attività più complesse e meno comprese dei servizi segreti – è il cuore della counterintelligence, ossia la disciplina intelligence che si occupa di “prevenire, rilevare, contenere, contrastare ed, eventualmente, sfruttare a proprio vantaggio le iniziative intelligence condotte in danno della sicurezza nazionale da Stati e servizi di informazione esteri ovvero da individui e gruppi” (Glossario Intelligence DIS) .
Le double agent operations sono una tecnica offensiva che viene adottata prevalentemente per finalità difensive, ossia per individuare e contrastare le azioni ostili – spionistiche, di ingerenza e di influenza – condotte da apparati informativi stranieri.
Vi sono due tipologie principali di agente doppio:
- La fonte “ribaltata”. Un’agenzia intelligence scopre che una persona è stata reclutata come fonte da un servizio segreto estero e, anziché neutralizzarne l’attività spionistica o denunciare il soggetto all’Autorità giudiziaria, lo acquisisce come fonte doppia sotto il proprio controllo, incaricandolo di proseguire il rapporto con l’agenzia avversaria.
- La fonte “indotta” (dangle) . Una agenzia rende una propria risorsa appetibile come target di reclutamento per un servizio avversario, che viene indotto ad acquisirla come fonte. Il soggetto diventa così un agente doppio.
In entrambi i casi l’agente doppio fornisce al servizio segreto bersaglio informazioni accuratamente selezionate (almeno in parte valide) dall’agenzia che promuove l’operazione, ed è tenuto a riferire a quest’ultima ogni dettaglio del suo rapporto con il servizio avversario
Vantaggi e rischi dell’agente doppio
L’agente doppio può fornire, all’agenzia che lo controlla, notizie preziose circa le tecniche di reclutamento e gestione delle fonti (comprese le misure di sicurezza) utilizzate dal servizio avversario; l’identità e il profilo psicologico di uno o più dei suoi funzionari; gli obiettivi informativi assegnati al servizio avversario dal governo da cui dipende (e quindi anche il “fabbisogno informativo” di tale governo).
Inoltre, l’agente doppio può essere utilizzato per disinformare il servizio segreto bersaglio, per indebolirlo e degradare le sue capacità operative, nonché per compiere attentati terroristici contro il suo personale. Un esempio eclatante dell’uso terroristico di un agente doppio è il caso di Humam Khalil Abu-Mulal al-Balawi, un medico Giordano, fonte della CIA e del Servizio di intelligence della Giordania, che in realtà era un agente doppio controllato da Al Qa’ida. Durante un incontro svoltosi nel dicembre 2009 presso una base dell’intelligence americana in Afghanistan al-Balawi si fece esplodere uccidendo, oltre a se stesso, sette uomini della CIA e il funzionario giordano presenti alla riunione.
Un’operazione di counterintelligence su larga scala con l’utilizzo di agenti doppi fu il sistema Double-Cross, tramite il quale quasi tutte le fonti dello spionaggio tedesco operanti in Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale venivano controllati e diretti dal MI5 britannico, che li utilizzava per disinformare l’intelligence tedesca e, mediante questa, i decisori politici e militari della Germania nazista. Un altro esempio clamoroso di deception strategica tramite agenti doppi risale alla Guerra Fredda: negli anni 70 e 80 tutte fonti reclutate dalla CIA a Cuba e nella Germania Est erano agenti doppi controllati rispettivamente dal DGI cubano e dalla Stasi tedesco-orientale. Inoltre,nello stesso periodo, molte fonti della CIA operanti nell’Unione Sovietica furono trasformate in agenti doppi dal KGB, il che impedì all’intelligence americana, in quella fase, di avere un quadro conoscitivo accurato sull’URSS e di prevedere il collasso del sistema sovietico e degli altri regimi comunisti dell’Est europeo nel 1989-1991.
La tecnica dell’agente doppio può offrire vantaggi straordinari all’apparato intelligence che la utilizza. Tuttavia, il reclutamento e la gestione di un agente doppio è un’attività molto difficile e rischiosa. Basti pensare al rischio che un agente doppio venga “capovolto” dall’apparato avversario, diventando così un “agente triplo”. Altro problema molto delicato inerente a questa metodologia è: quali informazioni segrete o sensibili possono essere fornite all’agente doppio per la successiva trasmissione all’agenzia avversaria, senza però divulgare notizie che possano compromettere gli interessi dello Stato che promuove l’operazione? E’ evidente che l’agente doppio, per mantenere la propria credibilità agli occhi del servizio segreto avversario, deve fornire a quest’ultimo un minimo di notizie valide e di interesse.
Perché i servizi informativi italiani devono rilanciare la counterintelligence offensiva
Storicamente il controspionaggio italiano ha una solida tradizione operativa nel campo della counterintelligence offensiva . Secondo alcuni esperti del settore, negli ultimi tre decenni tale tradizione sarebbe stata progressivamente depotenziata a favore di un approccio difensivo, meno incline all’uso dell’agente doppio. Ma la counterintelligence difensiva non è sufficiente per proteggere il sistema-paese da attività sempre più aggressive di spionaggio politico, militare, economico-finanziario e tecnico-scientifico, condotte tramite strumenti sia cyber che HUMINT (spesso utilizzati in maniera sinergica), da agenzie intelligence straniere, e talvolta anche da entità non-statali devianti .
In un quadro di minacce spionistiche, di ingerenza e di influenza sempre più insidiose per la sicurezza nazionale, il Comparto intelligence italiano dovrebbe rilanciare e potenziare la counterintelligence offensiva, e in particolare lo strumento difficile ma utilissimo dell’agente doppio.
Per informazioni si prega di contattare: fondazionegermani@gmail.com
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