Narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia: due recenti esempi su Krisis.info

Contrastare la disinformazione di origine russa è un compito arduo per due ragioni principali. In primo luogo, diffondere falsità senza fornire prove è più semplice che smentirle con dati autorevoli. In secondo luogo, questa disinformazione non nasce da individui o singole teorie complottiste, ma da una strategia ben organizzata con uno sforzo coordinato e ben progettato da specialistii.

Sebbene ancora poche, alcune organizzazioni si impegnano sistematicamente nella lotta contro la disinformazione: in Europa, ad esempio, lo European Digital Media Observatory (EDMO, https://www.edmo.eu), EU vs Disinfo (https://euvsdisinfo.eu) e EU Disinfo Lab (https://www.disinfo.eu).

Analizzare casi specifici è importante per restare focalizzati sulle espressioni della disinformazione: ad esempio, destrutturare la rappresentazione distorta degli eventi di Maidan del 2014 riportata in due articoli della rivista online KRISIS.INFO (https://krisis.info/it/ ) può aiutare a comprendere meglio i meccanismi della manipolazioneii e a sottolineare come le narrative costruite dal Cremlino siano molto difficili da sradicare, nonostante la solidità dei mezzi di analisi usati per confutarle, una volta insinuate nell’opinione pubblica e a distanza di anni.

Andiamo quindi a elencare i fatti così come sono storicamente accertati, descrivere la strategia della disinformazione russa e a illustrare come questa sia stata applicata concretamente nei due articoli sopra citati di KRISIS.INFO che ancora diffondono narrative sui fatti di Maidan.

I FATTI DOCUMENTATI

Una dettagliata ricostruzione degli eventi con una ricca messe di fonti affidabili può essere trovata in Wikipedia (https://en.wikipedia.org/wiki/Revolution_of_Dignity). Di seguito si riporta una sintesi sui fatti salienti con i riferimenti alle fonti.

I l 21 Novembre 2013 il governo Yanukovych dichiarò di non avere intenzione di procedere con l’accordo di associazione e libero commercio con l’Unione Europea, la cui firma era prevista al summit di Vilnius. Questo accordo che veniva osteggiato dalla Russia, era stato approvato dal parlamento ucrainoiii.

La decisione di Yanukovych dette origine ad una serie di proteste di piazza, prevalentemente nella capitale, conosciute oggi come “Euromaidan” che nacquero immediatamente in seguito alla decisione annunciata dal governo. A gennaio 2014 i manifestanti erano già organizzati per resistere alle forze governative: erano state erette barricate e l’opposizione aveva creato una struttura di supporto che supportava i manifestanti con la distribuzione di cibo e di assistenza medicaiv.

Le massicce proteste di piazza indussero Yanukovych a firmare il 16 gennaio leggi molto severe per scoraggiare le manifestazioniv ma già il 19 gennaio una protesta di massa raccolse 200 mila manifestanti.

Le proteste degenerarono in scontri aperti con le forze speciali della polizia (Berkut); a febbraio gli scontri furono molto intensi e la polizia fu autorizzata, per decreto, a utilizzare armi da fuoco con munizioni letali contro i manifestantivi. Yanukovych attivò a quel punto degli agenti mercenari, i Titušky, giovani atletici che sostenevano i servizi di sicurezza e che avevano il compito di infiltrarsi in borghese come agenti provocatori nelle manifestazioni.

Le prime vittime di Euromaidan furono tre manifestanti che il 22 gennaio, durante le rivolte in via Hrushevskoho a Kyiv, furono uccisi a colpi d’arma da fuoco dalle forze di sicurezzavii. Il bilancio finale delle vittime degli scontri, alla fine di febbraio, è di 103 manifestanti e 13 agenti delle forze di polizia.

La disinformazione contro i manifestanti è cominciata prestissimo a seguito delle prime vittime: il 23 gennaio, il Primo Ministro Mykola Azarov in un’intervista alla BBC affermava che alla polizia non erano state fornite armi da fuoco e che non si trovavano poliziotti armati attorno all’area della protesta. Affermava anche che la sparatoria contro i manifestanti era una provocazione delle forze estremiste volta ad aumentare la violenza.

Un rapporto delle Nazioni Unite (Accountability for Killings and Violent Deaths during the Maidan protestsviii) ha indagato con rigore le uccisioni di 98 persone avvenute durante le proteste di Maidan. Il rapporto individua chiaramente le responsabilità del governo Yanukovych, sia per mezzo delle forze speciali di polizia (Berkut) che per mezzo di Titušky.

STRATEGIA E OBIETTIVI DELLA DISINFORMAZIONE

Il fine ultimo della strategia della disinformazione russa nel 2014 mirava a giustificare agli occhi dell’opinione pubblica, l’annessione della Crimea e il supporto russo ai movimenti separatisti in Donbas. Secondo questa narrativa, la Russia non stava perseguendo un’agenda egemonica, ma reagiva alla minaccia di un rafforzamento del controllo NATO sull’Ucraina dopo il rovesciamento del “legittimo” governo di Yanukovych durante la rivoluzione di Maidan.

La strategia della disinformazione russa relativamente alle Rivoluzione di Maidan consiste quindi nell’insinuare che:

  • le manifestazioni sono state organizzate da forze occidentali;
  • non ci sono state motivazioni politiche alle manifestazioni se non di estrema destra “nazista”;
  • i manifestanti antigovernativi di opposizione democratica sono stati pochi e strumentalizzati;
  • la massa dei manifestanti è stata organizzata e coordinata da entità occidentali;
  • le vittime sono state causate da agenti provocatori e mercenari occidentali.

Molto importante, nella strategia della disinformazione in oggetto ma anche in generale, risulta:

  • introdurre elementi che diano la sensazione di “imparzialità”,
  • inserire nel tessuto della disinformazione elementi di verità fattuale e
  • riportare dettagli artificiali, “fattoidi” che diano spessore e sensazione di verità al lettore.

Tutta la disinformazione è quindi tesa a raggiungere un obiettivo narrativo ben specifico, ovvero: convincere che il governo Yanukovych non è caduto per un’insurrezione popolare ma per un golpe organizzato da forze occidentali, che avrebbero goduto di appoggi in frange di estrema destra in Ucraina (i famosi “nazisti”) e che, gli stessi occidentali, avrebbero assoldato mercenari per fare fuoco sui manifestanti allo scopo di incitare la piazza.

Dopo il 2022 lo sforzo della disinformazione si è intensificatoix per diffondere nell’opinione pubblica opinioni favorevoli alla cosiddetta “Operazione Speciale di Denazificazione”, che altro non è che il tentativo di Putin di occupare l’Ucraina e instaurare un governo filo-russo.

Autunno 2024. Esce su KRISIS.INFO l’articolo “I miei giorni di fuoco in piazza Maidan nel febbraio 2014”

L’articolox è scritto da un fotoreporter, Livio Senigalliesi, presente a Maidan nel febbraio 2014. L’abstract dell’articolo è già esemplificativo delle narrative della disinformazione russa che promuove: “Nel caos, Senigalliesi percepì fin da subito un’oscura regia dietro i sanguinosi eventi: quello che sembrava un movimento di protesta assumeva sempre di più i contorni di un’operazione di regime change”, il golpe.

L’autore sembra completamente ignorare (in maniera sconcertante) le origini del pensiero e sentimento filo-occidentali della protesta, giustificata secondo lui semplicemente da “Troppa corruzione e lotte intestine per il potere”.

Il fotografo osserva che i manifestanti appaiono ben organizzati e inquadrati: “I dimostranti apparivano ben organizzati. […] Simboli a me sconosciuti identificavano manifestanti che mi ricordavano reparti paramilitari.”, ma invece di fare riferimento a quasi tre mesi di lotte in piazza che avevano oramai generato un’organizzazione non irrilevante, attribuisce alle proteste caratteri di organizzazione militare e senza alcuna conoscenza delle cause e delle forze in gioco e senza motivare le sue conclusioni, scrive: “Ebbi la netta impressione che, più di una rivoluzione, a Maidan stesse andando in scena un golpe ben organizzato”. Per avvalorare la tesi di imparzialità l’articolo riporta: “i Berkut, … sparavano bordate di lacrimogeni verso le barricate. E che lacrimogeni: erano potentissimi gas irritanti”: il riferimento ai danni qui si limita all’utilizzo dei lacrimogeni, poiché per la disinformazione, i decessi fra i manifestanti non sono causati dai Berkut. Il fotoreporter, che ha osservato i cecchini sparare sulla folla (elemento fattuale), completa l’articolo con una sentenza: “Solo anni dopo venni a sapere che i cecchini che sparavano dai tetti e dalle finestre dell’Hotel Ucraina erano mercenari georgiani”, una sentenza che sembra fare riferimento ad una verità accertata, ma che si rifà invece a una grossolana falsificazione.

L’articolo quindi coerentemente con il disegno di disinformazione porta le seguenti tesi: assenza di giustificazioni politiche per le proteste; organizzazione eterodiretta delle manifestazioni; messa in scena di un “golpe”; forze governative che si sarebbero limitate a usare potentissimi gas irritanti; cecchini mercenari georgiani (pagati dai golpisti) che si sostituiscono alle forze governative che fecero effettivamente fuoco sui manifestanti.

Su KRISIS.INFO viene pubblicato l’articolo “Maidan, l’origine nascosta della guerra in Ucraina”

L’autore di questo articolo, Ivan Katchanovskixi, è una figura centrale nella diffusione delle tesi filo-russe riguardo la Rivoluzione di Maidan e sulla guerra di Putin.

La disinformazione anche qui è programmatica nell’abstract: “[…] prove che indicano il coinvolgimento di cecchini posizionati all’interno degli edifici controllati dai manifestanti”. I cecchini in supporto alle forze governative certamente presentixii, diventano quindi per Ivan Katchanovski mercenari pagati dall’occidente.

L’articolo datato Ottobre 2024 sembra riutilizzare testi di vecchi articoli del 2022: “Le dichiarazioni dei leader russi e l’accumulo militare russo lungo i confini dell’Ucraina suggeriscono che il pericolo di un’escalation significativa nel Donbass sia reale”. Nel 2024, parlare di “pericolo di escalation nel Donbass” è quanto meno estraniante, ma ancora nell’Ottobre 2024 Ivan Katchanovski ci propone “Un modo per risolvere pacificamente i conflitti in escalation tra Ucraina e Russia, e la guerra civile nel Donbass”.

Poco conta l’assurda incoerenza temporale per chi pubblica l’articolo, perché il vero obiettivo della disinformazione è ben esplicitato: “Il massacro della maggioranza assoluta dei manifestanti e della polizia sulla Piazza Maidan a Kiev il 20 febbraio 2014 fu perpetrato principalmente dai membri dell’opposizione di Maidan, in particolare dai suoi elementi di estrema destra”. L’articolo prosegue con una nutrita serie di fattoidi tesi ad avvalorare le due tesi che sono l’obiettivo della disinformazione: “Non sono emerse prove di alcun ordine da parte di Yanukovych o dei suoi ministri e comandanti di aprire il fuoco sui manifestanti di Maidan” e “cecchini negli edifici controllati da Maidan [] sparavano ai manifestanti e alla polizia”. Insomma i manifestanti si sparavano da soli.

L’autore tralascia completamente le cause politiche della rivoluzione, le decine di migliaia di manifestanti, le disposizioni di Yanukovych in merito all’uso delle armi da fuoco, la presenza dei Titušky governativi, per elencare invece numerose “prove schiaccianti” sulle azioni violente da parte dei manifestanti (avvenute a causa di minoranze estremiste) che vengono invece riportate come schema e scopo delle manifestazioni.

Per chi intende fare disinformazione, la referenza di decine di articoli alla stessa fonte non causa alcun imbarazzo. Cercando “Ivan Katchanovski” è possibile trovare decine di articoli più o meno identicixiii che reiterano sempre la stessa tesi e riportano gli stessi fattoidi, più volte e largamente debunkati, legati soprattutto ai fatti di piazza a Kyiv, al Donbas, alla presunta agenda segreta occidentale contro il Cremlino, e volti tra gli altri a enfatizzare il ruolo svolto delle “frange di estrema destra”xiv (naziste o neo-naziste) in Ucraina dopo il 2014. Katchanovski e i suoi pezzi sono molto usati nelle pubblicazioni “neutrali” o filorussexv.

CONCLUSIONE

I due articoli su KRISIS.INFO ripetono quindi argomenti a sostegno della tesi funzionale alla strategia della disinformazione del Cremlino; sono parte di una guerra ibrida operata sul lungo termine, che riscrive la verità per manipolare i processi contemporanei. L’apparato disinformativo che ancora oggi lavora per sostenere l’artificiosa verità sull’Operazione Militare Speciale” di Putin, è parte di un meccanismo complesso in cui l’instaurazione di un governo di “Brave persone“, come disse Berlusconi.xvi, da parte di Mosca, è solo un pezzo del puzzle geopolitico che la Russia cerca di dominare.

Note

i https://www.bmi.bund.de/SharedDocs/schwerpunkte/EN/disinformation/examples-of-russian-disinformation-and-the-facts.html,
https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/c1d645d0-42f5-11ee-a8b8-01aa75ed71a1/language-en
ii https://krisis.info/it/
iii “Parliament passes statement on Ukraine’s aspirations for European integration”. Kyiv Post. 22/feb/2013.
iv https://euromaidanpress.com/2014/01/30/anatomy-of-maidan-virtual-tour-of-the-protesters-grounds/
v https://en.wikipedia.org/wiki/Anti-protest_laws_in_Ukraine
vi https://sputnikglobe.com/20140220/Ukrainian-Police-Authorized-to-Use-Live-Ammo-as-Battle-Rages-187726857.html; Захарченко офіційно дозволив силовикам вогнепальну зброю [Zakharchenko officially allowed firearms to the security forces]. ТСН.ua (in Ukrainian). 20 February 2014.
vii https://archive.kyivpost.com/article/content/euromaidan/police-tear-down-barricades-to-end-standoff-one-protester-dies-of-gunshot-wounds-335365.html
viii https://ukraine.un.org/sites/default/files/2021-01/Briefing%20note%20on%20Maidan%20investigations%20ENG%20final.pdf
ix https://www.atlanticcouncil.org/in-depth-research-reports/report/undermining-ukraine-how-russia-widened-its-global-information-war-in-2023/
https://en.wikipedia.org/wiki/Russian_information_war_against_Ukraine
x https://krisis.info/it/2024/11/aree/europa_ex_sovietica/ucraina/kiev-ucraina-euromaidan-febbraio-2014/
xi https://krisis.info/it/2024/10/aree/europa_ex_sovietica/ucraina/maidan-lorigine-nascosta-della-guerra-in-ucraina/
xii https://en.wikipedia.org/wiki/Maidan_casualties
xiii https://notizie.tiscali.it/italialibera/articoli/la-guerra-in-ucraina-la-indagine-katchanovski-altra-verita-sul-massacro-che-diede-origine-conflitto/
xiv https://www.researchgate.net/publication/306548367_The_Far_Right_in_Ukraine_During_the_Euromaidan_and_the_War_in_Donbas
xv https://www.limesonline.com/rivista/le-tattiche-dell-ultradestra–14646586/
xvi https://www.repubblica.it/politica/2022/09/22/video/berlusconi_putin_voleva_solo_sostituire_zelensky_con_un_governo_di_persone_perbene-422513767/
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